martedì 30 dicembre 2014

Dopo tanto tempo

Dopo tanto tempo riprendo a scrivere, in effetti é come se non avessi mai cominciato, un paio di post, niente di che, poi silenzio totale per più di quattro anni. In questi anni silenziosi sicuramente ho vissuto momenti in cui gettare veleno era il minimo che si potesse fare ma, un po' per pigrizia e un po' per mancanza di tempo, il veleno è rimasto nel sangue. Forse liberandolo mi sarei anche liberata di quel continuo malumore. Obiettivo per il nuovo anno é dunque vivere, liberare i pensieri senza però ledere le immagini dei personaggi che incontro, i più si ledono da soli con le proprie azioni, perché anche se non amo parlare di questa o quella persona ascolto, sento e non riporto. Nel mio primo post scrivevo così:
"Da tempo medito di raccontare i piccoli fatti a cui si assiste nella vita quotidiana, dalla fila alla posta ai rapporti coi colleghi di lavoro o con i vicini di casa. Storie che tanti potrebbero raccontare. Storie di ordinaria follia provinciale tra il tragicomico e il paradossale che accompagnano la vita dei comuni mortali."
Adesso non so più se le vicende sono ancora tragicomiche mi sembra di essere solo attorniata da cattiverie ed angherie. Sono tempi strani quelli in cui vivo. Mi capita di frequentare un famoso social network e leggo tanti commenti che sarebbero da portare alla corte dei diritti dell'uomo. Gente che si scaglia sugli extracomunitari, sui diversi di qualsiasi tipo. Gay, bassi, grassi, magri, alti, neri, gialli, a pois...E' un mondo al quale non appartengo. Anche a me ci sono cose e persone che non vanno a genio ma non per questo mi permetto di insultarle via web appena posso. Anche perché spesso si confonde la libertà di pensiero con le ingiurie e le diffamazioni. Forse a volte per ingenuità o ignoranza si dà libero sfogo alle parole celandosi dietro al monitor di un pc dimenticandosi che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui.
Questo blog non vuole essere ingiurioso o diffamante. Vuole raccontare episodi comici. Episodi di cui si ride per non piangere, quanti ne viviamo ogni giorno?

La settimana prima di Natale ad esempio, svolgendo il mio lavoro, ho avuto bisogno di interloquire telefonicamente con un ufficio:
"Buongiorno, sono il dott. velenosacomeuncobra, La chiamo perché sto terminando la pratica "X" per il Sig. Taldeitali, e.."
zittita misteriosamente dall'interlocutore dall'altro capo del telefono, mi sorbisco la solita manfrina sulle competenze:
"Io no so niente di pratiche "X", noi come ufficio non ce ne occupiamo, aspettA in linea perchè di sicuro io non TI posso aiutare"
Ora, a parte il fatto che non ci consociamo e se Le dò del Lei sarebbe opportuno che mi rispondesse con la stessa formalità, mi chiedo, ma se non mi lascia finire di parlare, come fa a sapere se può aiutarmi? La telefonata riprende:
"Ecco, come TI avevo già detto noi non ce ne occupiamo non TI posso proprio aiutare"
 Stizzita come ogni cobra a cui si pesta la coda riesco a prendere la parola, prima che mi sbatta il telefono in faccia:
 "Se mi lasciA finire di parlare forse saprA' cosa sto cercando di chiederLE"
"A beh, proviamo ma io non credo proprio di poterTI aiutare"
Come é ovvio i dati che mi servivano li aveva proprio, perché erano dati generici di cui io non ero in possesso e dati che non riguardavano meramente la pratica "X" ma dati di cui si occupavano esclusivamente in quell'ufficio.

Queste sono le vicende che reputo tragicomiche, le vicende di cui si ride per non incavolarsi, vicende generiche, come se ne vivono ogni giorno.

Buona fine e buon inizio!!!